Solo tre volte nella storia degli sport di squadra una nazione si è laureata campione del mondo sia con la squadra femminile che con quella maschile. Una di queste tre è successa all’Italia, che ieri sera ha vinto il mondiale di pallavolo maschile, dopo aver vinto quello femminile a inizio settembre.
Come è andata
((Qui tra parentesi scrivo come le due nazionali hanno vinto i loro mondiali. Se della pallavolo non vi interessa pressoché nulla, come a me, potete saltare alla fine della parentesi – al prossimo sottotitolo in grassetto.
Gli unici contatti con la pallavolo che ho avuto in vita mia sono stati quando andavo a guardare le ragazze del mio quartiere giocare nella palestra dietro casa, avevo vent’anni. Il rischio che io scriva sciocchezze è – di conseguenza – molto elevato. Ma mi hanno detto di occuparmi di sport, ed eccomi qua.
Come dicevo, a inizio mese le ragazze del volley hanno sollevato il trofeo del mondiale (il secondo della nostra storia dopo quello del 2002 in Germania), disputato in Thailandia.
Nella fase a gironi si sono ritrovate a giocare contro Slovacchia, Cuba, e Belgio, vincendo tutte e tre le gare, subendo per un solo set proprio contro quest’ultime. Nella fase a gironi l’Italia ha regolato 3-0 Germania e Polonia, prima di arrivare a giocare la semifinale col Brasile.
Contro le giocatrici carioca è stato un’altalena di emozioni dopo aver pareggiato 1-1 nel secondo set, il terzo set si è prolungato fino a un 30-28 per le brasiliane. Il quarto set ha pareggiato i conti per noi, con l’ennesimo 25-22. Il quinto set ci ha visti superare l’ostacolo con un difficoltoso 15-13.
In finale le ragazze hanno affrontato la Turchia – superpotenza di questo sport. Dopo aver vinto 25-23 il primo set le nostre ragazze si sono lasciate travolgere 25-13 nel secondo, dando l’impressione di aver perso la presa sulla gara. Il terzo set si è combattuto fino al 26-24 per noi, mentre nel quarto le italiane hanno dato ancora l’impressione di non avere il controllo perdendo 25-19. Il quinto set ci ha visti trionfare invece con un agevole (finalmente!) 15-8
Ieri, invece hanno giocato la finale i ragazzi.
Campioni in carica dopo il mondiale del 2022 in Polonia-Slovenia, noi italiani ci presentavamo tra i favoriti. Ai gironi affrontiamo Algeria, Belgio (anche qui), e Ucraina. Alla prima regoliamo 3-0 gli africani in una gara senza storia, mentre contro i belgi perdiamo 3-2. Nell’ultima gara del girone vinciamo 3-0 anche contro gli ucraini e ci qualifichiamo come secondi del girone. Gli accoppiamenti ci mettono davanti l’Argentina che sistemiamo 3-0, non senza qualche affanno. Ai quarti incrociamo di nuovo il Belgio, contro cui avevamo perso solo otto giorni prima. I nostri ragazzi dimostrano però di aver imparato la lezione e spazzano via gli avversari con un tre a zero che non lascia spazio a dubbi. Mentre nelle altre eliminatorie ci sono dei risultati a sorpresa, il nostro cammino prosegue con un altro 3-0 ai danni della Polonia.
Nella finale di ieri troviamo la Bulgaria. I nostri ragazzi mettono le cose in chiaro andando sopra 2-0. Un po’ di rilassatezza porta i bulgari a vincere il terzo set, ma gli italiani annientano ogni dubbio nel quarto che si chiude con un 25-10 pesantissimo e ci laurea campioni per la quinta volta nella nostra storia, staccando il Brasile e la Polonia a 3, con solo l’Unione Sovietica a 6.))
Un record che interessa a pochi
Oggi, sulla prima pagina del maggiore quotidiano sportivo nazionale, la notizia è in cima, ma lo spazio riservato subito sotto alla vittoria di ieri del Milan contro il Napoli nella quinta giornata di serie A è comunque leggermente più grande.
Sui social i difensori degli sport “minori” si stracciano le vesti: lamentano come al solito la poca copertura mediatica di un evento così importante. Siamo campioni del mondo di pallavolo, sia maschile che femminile, una cosa mai successa negli sport di squadra di nessuna nazione al mondo (a parte noi, e due volte l’Unione Sovietica, anche lei nella pallavolo – l’ultima volta nel 1960.)
Un evento storico che meriterebbe larghissimo spazio in tutti i giornali e telegiornali, dicono.
Questa poca copertura mediatica riflette però il sentimento del Paese, che ci piaccia o no. Una partita di serie A registra, in media, 950mila spettatori. La finale del mondiale maschile di volley ne ha registrati circa quattro milioni. Considerando che le gare di serie A per giornata sono 10 e a pagamento, mentre la finale di volley è stata data in chiaro, il confronto finisce 9.5 milioni (paganti) contro 4.