Uber, la multinazionale statunitense nota per i servizi di ride-hailing e consegne, sta valutando la possibilità di utilizzare le stablecoin — criptovalute con valore ancorato a valute tradizionali come il dollaro — per ridurre i costi legati ai trasferimenti di denaro tra paesi.
La notizia arriva da una recente dichiarazione del CEO Dara Khosrowshahi durante un evento Bloomberg Tech.
L’azienda opera in più di 70 paesi e movimenta milioni di pagamenti ogni giorno. Attualmente, i costi delle transazioni internazionali sono considerevoli, tra commissioni bancarie, fee di intermediazione e fluttuazioni valutarie.
L’adozione delle stablecoin potrebbe velocizzare e semplificare questi pagamenti, abbattendo costi e tempi di attesa.
«Le stablecoin rappresentano una tecnologia promettente per le imprese globali come Uber», ha detto Khosrowshahi. Queste criptovalute mantengono un valore stabile perché sono sostenute da riserve di denaro o titoli governativi, evitando la volatilità tipica di criptovalute come bitcoin.
Uber si trova dunque nella fase di studio per integrare queste valute digitali nei propri sistemi di pagamento, con l’obiettivo di aumentare l’efficienza e ridurre le spese. La decisione potrebbe rappresentare un cambiamento importante nel modo in cui le grandi aziende gestiscono i trasferimenti di denaro internazionali.