Con l’arrivo dell’autunno si apre una nuova e immancabile stagione di bonus per le famiglie italiane.
Il governo ha destinato 1,7 miliardi per sei nuovi aiuti economici, ognuno disegnato con la consueta precisione burocratica che tutti amiamo: regole complicate, fondi limitati, e una corsa contro il tempo per presentare domanda prima che il portafoglio della Pubblica Amministrazione si svuoti.
Bonus psicologo: l’aiuto per la salute mentale
Se la pandemia vi ha lasciato qualche segno, ecco un bonus fino a 1.500 euro per fare sedute di psicoterapia, a patto che abbiate un reddito non troppo alto. Ma attenzione, i soldi bastano per poco più di 6mila persone, quindi sarà una sorta di lotteria sociale.
Bonus elettrodomestici: rottama e risparmia
Volete cambiare la vecchia lavatrice o il frigorifero? Potete ottenere uno sconto fino al 30% (max 100 euro) se siete veloci a fare domanda e se rottamate il vecchio apparecchio. Dietro a questo bell’aiuto c’è una piattaforma elettronica gestita da enti pubblici, così la burocrazia festeggia con un altro click day, l’evento social più atteso dell’anno per chi non ha niente da fare.
Bonus per le mamme lavoratrici
Fate la bella vita perché vivete con un reddito da lavoro sotto i 40mila euro e almeno due figli a carico? Potete portare a casa una tantum 480 euro, ma dovete aver lavorato tutto l’anno e fare richiesta all’Inps, sperando che il sistema non vi faccia impazzire prima. Colf e badanti invece possono restare fuori dai giochi, perché anche la solidarietà sociale dello Stato rispetta l’ordine delle classi sociali.
Bonus auto elettrica e mobilità green
Gli incentivi per chi compra un’auto elettrica (fino a 11mila euro) sono pensati soprattutto per chi vive in alcune aree urbane e ha un reddito basso. Insomma, una filosofia “verde” che vi fa spendere tutti i soldi che avete messo da parte, se ne avete l’inclinazione. Continua a mancare: colonnine di ricarica e una tariffa europea di acquisto di KWH, ricaricare alle colonnine fast oggi non conviene affatto.
Carta “Dedicata a te” e Dote Famiglia
La “Carta Dedicata a Te” è un bonus di 500 euro in forma di carta prepagata, destinato a nucleo familiari con ISEE sotto 15.000 euro, per comprare beni alimentari essenziali. Niente alcolici perché lo Stato deve insegnarti sempre come spendere i soldi, e – se li vinci a questa lotteria – devi usarli per forza entro febbraio 2026.
Il “click day”: la gara al bonus
Come per tutte le cose belle in Italia, i fondi sono limitati. Chi si siede davanti al pc al momento giusto può sperare di portarsi a casa qualcosa; gli altri si arrabattino a lavorare 8 ore al giorno, e ringrazino il loro Dio di avere un reddito.
L’unico bonus buono è il taglio delle imposte (che non avverrà)
Quella dei bonus è la ciliegina sulla torta del “welfare temporaneo”. Un sistema che, per quanto benintenzionato, non fa altro che mantenere le famiglie dipendenti da provvidenze statali sempre in bilico, con regole che cambiano come il vento e fondi insufficienti per far fronte alle vere necessità.
L’apparato statale si diletta a distribuire briciole, costruendo un teatrino della “solidarietà” che non affronta il problema di fondo, cioè la libertà economica e la capacità di autonomia delle persone. Questi sussidi, frutto di anni di interventi frammentari, mantengono il cittadino nella condizione di “beneficiario” piuttosto che di protagonista della propria vita economica.
La corsa al click day ne è la metafora più calzante: l’accesso a questi aiuti è affidato più al caso e alla velocità della connessione che a un reale bisogno o merito, acuendo le disuguaglianze.
Sarebbe forse più utile, e soprattutto più giusto, pensare a una riduzione drastica degli obblighi e della tassazione che frenano le famiglia, restituendo fiducia e libertà di investimento e spesa.
Questi bonus, come tutti i bonus, rappresentano la conferma che il sistema economico attuale preferisce distribuire qualche briciola piuttosto che liberare davvero le capacità produttive delle famiglie e dei singoli.