Una settimana di paura torna a scuotere il Parco Verde, il quartiere simbolo della lotta alla criminalità organizzata a Caivano, in provincia di Napoli. Nell’arco degli ultimi sette giorni, il rione è stato teatro di gravi episodi di violenza e intimidazione che confermano come la camorra continui a esercitare la sua influenza malavitosa sul territorio.
La stesa e le minacce
Lo scorso sabato, una decina di persone a bordo di mezzi scooter e moto hanno attraversato la zona sparando ripetutamente colpi d’arma da fuoco, lasciando dietro di sé una scia di otto bossoli e una comunità sotto choc.
Non si è trattato dell’unico atto di intimidazione. Domenica, durante una funzione religiosa, il parroco Don Maurizio Patriciello – noto per il suo impegno contro le infiltrazioni criminali – ha ricevuto una busta contenente un proiettile da un fedele che gli si era avvicinato in chiesa. L’episodio, che ha suscitato l’indignazione delle istituzioni locali e nazionali, ha portato all’arresto del responsabile, legato ai clan presenti nell’area.
L’allarme sociale ha spinto le autorità a reagire con nuove misure straordinarie volte a colpire la criminalità minorile e a ristabilire la legalità a Caivano. Tra queste, il cosiddetto “Decreto Caivano” prevede maggiori poteri per affrontare il disagio giovanile e contrastare la diffusione delle attività illecite.
Le operazioni di bonifica hanno coinvolto il recupero di numerosi veicoli rubati abbandonati nel quartiere e un controllo più serrato sulle carceri minorili e sui centri educativi del territorio. Tuttavia, la presenza di un vuoto di potere tra i clan sembra alimentare una lotta per il controllo delle piazze di spaccio, generando nuove tensioni e rischi per gli abitanti.