Non che ce ne fosse bisogno, ma le ultime elezioni nelle Marche hanno confermato l’attuale “stato di grazia” delle democrazia. Al voto è andata esattamente la metà della popolazione avente diritto quindi c’è un’altra metà che ha preferito rinunciare ad esprimere la propria preferenza, sempre che ne avesse una. E’ forse questo il punto, non è detto che chi si astiene lo faccia per una scelta consapevole, potrebbe essere che in realtà non ha la minima idea di cosa fare. Per una volta non voglio puntare il dito addosso alla politica in senso stretto, quanto piuttosto provare a considerare una possibilità diversa dal semplice menefreghismo, ovvero che la gente non va a votare perchè nel corso degli anni è aumentata la percentuale di coloro che non hanno più gli strumenti culturali per farlo. Parto dall’assunto che per votare bisognerebbe innanzitutto capire, cioè interessarsi e comprendere le dinamiche di base della vita sociale. Ad oggi la politica non è più un programma, ma si manifesta a colpi di slogan e questo perchè è ormai chiaro che “alla gente” non interessa più il dibattito in sè ma il titolo, il post sul web… Azzardo un paragone, oggi chi vota è come colui che acquista il giornale, legge i titoli ma non gli articoli, ovvero si fa un’idea del tutto solo tramite lo slogan, senza poi approfondire. Ritengo che tutto ciò non accada per semplice disinteresse ma perchè quegli articoli non vengono più compresi dal lettore perchè quest’ultimo non ha più la capacità di comprenderli, come uno studente impreparato che cerca all’improvviso di capire una disequazione senza più conoscere le operazioni di base della matematica.
La società ormai da anni è proiettata all’informazione frenetica, veloce, compulsiva, senza maturare un proprio pensiero critico ma mutuando quello che gli viene propinato “dalla massa” (che sia mass media o influencer di turno). In questo senso, emblematica è l’attuale vicenda di Gaza o anche la recente battaglia ambientalista con migliaia di persone che protestano per un qualcosa che in realtà neanche comprendono fino in fondo. Sposano una causa non perchè ne conoscono i meccanismi ma solo perchè qualcuno li ha convinti che è la cosa giusta da fare. In questo scenario non ritengo sia così sbagliato ritenere che molti evitano l’urna semplicemente perchè incapaci di capire cosa ci sia dietro a quella scheda elettorale.