Ci serve una vera opposizione

Ci serve una vera opposizione

Siamo tutti bravi dopo la prevista vittoria del centrodestra nelle Marche a sparare a zero contro il cosiddetto “campo largo” di centro sinistra, oramai chiamato da molti “campo santo”. Ma qualcosa bisogna pur dire a questa sinistra, anche per mero spirito democratico e con lo scopo di sperare in una opposizione almeno in grado di non fare continue figuracce alle urne. Perché sì, per far funzionare una democrazia serve una opposizione che sappia, in un futuro, essere anch’essa forza di governo. L’alternanza di idee, visioni e quindi di maggioranze, rende uno stato più sicuro della propria tenuta democratica.

L’importanza quindi di avere una opposizione credibile e con una prospettiva di governo è semplicemente”auspicabile”. Un “incontro domenicale” su Radio Radicale tra Pannella e Bordin aiuta a spiegare quanto detto. Siamo tra il 2010-2013, il grande Massimo Bordin all’epoca direttore di Radio Radicale è in rotta con il suo editore Pannella in quanto quest’ultimo non concorda con i palinsesti dell’emittente. Bordin intende dimettersi dalla direzione ma Pannella, a sigaro e microfono acceso, risponde circa così: “come radicale, il fatto che l’editore non sia d’accordo con la Direzione della sua radio è auspicabile”. Ecco, per me la democrazia è questo, essere a capo o proprietario di qualcosa e “auspicare” che qualcuno non sia d’accordo con te. Il problema é verificare se quel qualcuno esista non solo sulla carta, accertandosi poi che abbia almeno la caratura culturale e morale che aveva il compianto Bordin. E qui l’affare si complica.

Prima di domandarsi perché uno dovrebbe votare a sinistra in Italia bisognerebbe domandarsi quali sono i bisogni dei cittadini. Non serve essere politicamente lucido come Winston Churchill per capire che da quando esiste l’elettore, egli chieda al suo eletto principalmente tre cose: un lavoro che gli permetta di mantenere dignitosamente lui e la sua famiglia, che i suoi figli vivano in un mondo migliore del suo e che chi si comporta male abbia una vita più difficile di chi si comporta bene. Fine. E’ quindi necessario che prima di fare un campo largo si decida il prodotto: ma sto campo di cosa lo vogliamo seminare? Di Bandiere bianche, Palestinesi, di manette, di svuotacarceri, di 110%, di reddito di cittadinanza? De che? Qualcuno vuole cortesemente spiegare quale sia il programma di questo “campo largo”? Essere uniti con il programma di far cadere la Meloni e madama la marchesa senza null’altro da dichiarare è garanzia di lunga vita all’attuale compagine governativa. I 5 stelle ed il Pd vogliono dire chiaramente che vogliono fare sulla sicurezza: Manettari o garantisti? Sul sociale: reddito o incentivi? Sulla politica estera: rapporti con Europa, Usa, Nato. A che punto è la notte?

Insomma, per concludere, sarebbe “auspicabile” un bel conclave con tanto di “extra omnes” i cui tutti i porporati dell’opposizione rimanessero chiusi fino a quanto non abbiano a trovare una sintesi di programma condiviso serio da presentare. Sarebbe “auspicabile” che lor signori smettessero di essere uniti contro qualcuno, divenendo uniti invece per qualcosa, ovvero per costruire una seria alternativa. Sarebbe “auspicabile” essere un partito o avere una idea non per il domani, ma per il dopo domani, ricreare un sogno, un ideale in cui il popolo torni a sognare non cosa faranno i figli, ma i nipoti. Poi, ma solo poi, al limite, sarebbe auspicabile anche vincere. Anzi no scusate, forse sto esagerando.

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