L’incredibile e ancora più terribile tragedia di Verona, dove hanno perso la vita tre carabinieri, apre profondissimi spunti di riflessione sulla nostra società attuale e sul ruolo delle istituzioni.
Negli ultimi anni lo Stato si è imposto pesantemente sulla questione sfratti e occupazioni, il motivo è semplicissimo, le leggi e le regole vanno rispettate e vanno fatto rispettare. Se un Tribunale decide che devi sloggiare lo devi fare, perchè lo Stato deve vincere sempre. La gente non può perdere la fiducia nelle istituzioni che non devono mostrarsi deboli.
Lo Stato doveva vincere anche nel piccolo paesino veneto di Castel D’Azzano, è impensabile che 3 contadini male istruiti e con evidenti problemi mentali tenessero in scacco le istituzioni da anni, l’interesse pubblico e le leggi sono più forti dei bifolchi, non ci dovrebbe essere alcun dubbio.
E allora dopo alcuni tentativi falliti di far rispettare la legge, lo Stato decide di rispondere facendo lo Stato, facendo la parte del più forte come deve essere. Lo stato manda i carabinieri e la polizia, li manda in forze perchè la pericolosità di quella famiglia di contadini è stata correttamente valutata e stavolta bisogna portare a casa il risultato per dimostrare che lo stato è più forte del singolo.
E invece perde, lo Stato perde nel peggiore dei modi, muoiono tre carabinieri, altri due ricoverati in terapia intensiva, una ventina di feriti. Lo stato che doveva far vedere di essere il più forte viene ferito dai 3 bifolchi di prima che verranno sì arrestati, ma nessun arresto o processo potrà restituire le vite spezzate.
E allora tutto questo porta alla riflessione finale: restituire un immobile ad una banca vale come delle vite umane? La risposta è ovvia. Lasciare quei 3 contadini nella loro abitazione avrebbe fatto perdere lo Stato e la Giustizia che devono vincere sempre. E allora bisognava buttarli fuori. Ma buttandoli fuori lo stato è caduto ancora più rovinosamente spezzando tre famiglie e l’intera Arma dei Carabinieri.
Il paradosso degno dei migliori filosofi ci deve far pensare, qualche volta bisogna accettare qualche leggera sconfitta, bisogna saper perdere. La battaglia più è cruenta e più vittime porta da una parte e dall’altra. Col senno di poi quei bifolchi avrebbero potuto restare là, ma nessuno mai avrebbe potuto immaginare un epilogo peggiore di questo.
Certamente da tutta questa tragedia è chiaro chi ne è uscito peggio, lo Stato, tutti noi.

