Gli LGBTQIA+ stanno tornando

Gli LGBTQIA+ stanno tornando

Pare che nel corso della giornata del 9 ottobre si siano udite grida di disperazione in numerosi sedi di partito del “campo largo”. La notizia di un raggiunto cessate il fuoco a Gaza ha avuto come prima conseguenza quella di distruggere l’attuale campagna elettorale del centro-sinistra che ormai da mesi è incentrata unicamente sul “fermiamo il genocidio”. Ecco ora che il risultato pare essere stato raggiunto tra i dirigenti dei partiti è iniziato a serpeggiare un terrore autentico ed in coro si sono chiesti “e ora di cosa parliamo?”. A ciò va aggiunto che il cessate il fuoco è stato mediato dall’odiatissimo Donaldone e pertanto non si può neanche gioire della notizia. 

Che fare quindi? Bhe appare evidente che l’unica strategia percorribile sia il ritorno alle origini perchè va bene il viaggio in flottiglia ma casa è sempre casa e quindi tornare in groppa ai grandi cavalli di battaglia ovvero i diritti lgbtqia+ ed il cambiamento climatico. 

Non sarebbe così strano se tra qualche tempo riprendiamo ad assistere alle vecchie litanie su questi due grandi temi ma la domanda da porsi ora è: ma in questi mesi non è successo nulla? Appare curiosa la coincidenza per cui durante la lotta al genocidio siano incredibilmente cessate le aggressioni omobilesbotransfobiche e gli eventi metereologici avversi dovuti al cambiamento climatico. E’ come se non solo la società ma l’intero pianeta abbia rivolto le proprie attenzioni alla questione palestinese entrando in una sorta di bolla temporale in cui sono cessati eventi che fino a poco tempo fa sembravano essere quotidiani. Forse sarà perchè in questi mesi la comunità lgbtqir+ era troppo impegnata a battersi per il riconoscimento della Palestina, nazione in cui loro sarebbero i primi ad essere discriminati, e pertanto non c’è stato modo di denunciare le vessazioni a cui vengono sottoposti nell’illiberale Italia. Stesso dicasi per il nutrito gruppo di ultima generazione, letteralmente scomparso dai media e dalla cronaca perchè impegnato a lottare per la libertà del popolo palestinese. In quest’ultimo caso ci sarebbe da chiedersi: ma se il mondo sta finendo che senso ha impegnarsi a salvare un solo popolo quando sarebbe comunque condannato come tutti all’estinzione?

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