Il testamento nascosto dell’Avvocato

Il testamento nascosto dell’Avvocato

Un foglio ingiallito, con poche righe vergate a penna, custodito per anni in uno studio legale e poi finite sottotraccia in un’indagine minore. È questo il documento che potrebbe riaprire uno dei capitoli più controversi della storia recente della famiglia Agnelli.

Ieri, al tribunale di Torino, i legali di Margherita Agnelli hanno consegnato quello che definiscono un “nuovo testamento” del padre Gianni, pronto a rimettere in discussione l’assetto di potere costruito dopo la sua morte. Chissà se qualcuno avrebbe fatto a meno di un colpo di scena in questa saga familiare che ha poco della sobrietà sabauda.

Gli avvocati di Margherita parlano di un atto chiaro e inequivocabile, tradito e accantonato. I fratelli Elkann, invece, liquidano la vicenda come «un polverone mediatico» che non potrà incidere su nulla, perché superato dagli eventi. Mossa da manuale: se il documento scotta, si glissa, si passa oltre.

L’ombra di Dicembre e l’impero Exor

Al centro della contesa c’è Dicembre, la società semplice che rappresenta la storica cassaforte della famiglia Agnelli, tramite cui si controlla Exor, la holding finanziaria da circa 30 miliardi di euro che detiene aziende da Stellantis a Ferrari, passando per la Juventus. Insomma, niente affatto un giochino da ragazzi, ma il fulcro pulsante di un impero che si estende su più continenti e settori.

Come si fa a dimenticare che quella cassaforte tiene salde le redini di un colosso automobilistico globale, una leggenda delle corse e il club di calcio italiano più titolato e chiacchierato? Ecco, proprio su questa cassaforte si gioca ora una partita che non è fatta solo di soldi, ma di potere, e di vecchie carte ingiallite – appunto.

Stellantis, il gigante dell’auto

Nel mosaico dell’impero Exor, Stellantis rappresenta senza dubbio il pezzo grosso. Nato dalla storica fusione tra Fiat Chrysler e il gruppo francese PSA, Stellantis è il quarto produttore mondiale di automobili per volumi di vendita, con un portafoglio che conta marchi iconici come Jeep, Fiat, Peugeot, Citroën, Opel e Alfa Romeo. È qui che si gioca gran parte del futuro industriale del gruppo Agnelli, con investimenti massicci su mobilità elettrica e innovazione tecnologica. Controllare Stellantis significa non solo governare un impero produttivo, ma anche dettare le sorti di un settore chiave per l’economia europea e globale.

Il testamento e la volontà di Gianni Agnelli

Nel documento del 1998, Gianni Agnelli appare chiaro e netto: il 25% di Dicembre doveva andare al figlio Edoardo. Solo un dettaglio: Edoardo morì nel 2000, in circostanze tragiche e ancora oggi oggetto congetture. Da lì, l’eredità segue una strada più tortuosa dei sentieri verso Superga.

Secondo i legali di Margherita, in assenza di Edoardo, le quote sarebbero dovute tornare agli eredi legittimi: la madre Marella e la figlia Margherita.

Gli accordi che cambiarono gli equilibri

Nel 2003, Marella Caracciolo decide che una fetta sostanziosa va al nipote John Elkann. Così John è diventato il centro di gravità permanente dell’impero Agnelli, con poco meno del 60% di Dicembre in mano. Un buon affare per il giovane rampollo, anche se – dicono i legali di Margherita – Marella credeva di adempiere alle volontà del marito. Saggia signora, evidentemente un po’ distratta da dimenticare quel testamento ora ritrovato.

Nel 2004, Margherita esce ufficialmente da Dicembre e da lì è partita la consacrazione di John Elkann come il timoniere indiscusso della dinastia.

Un testamento dimenticato e ora riemerso

Quel foglio è rimasto lì, nello studio dell’avvocato storico, a prendere polvere. È emerso solo per caso, finito sotto la lente della magistratura svizzera durante un’inchiesta fiscale.

Ora il documento torna a scuotere una famiglia e un impero che si credevano forse troppo solidi per essere intaccati da un semplice foglio scritto a mano. Gli Elkann minimizzano, Margherita rilancia: la partita è ancora aperta, e quel testamento potrebbe essere più di un semplice cimelio di famiglia.

Commenti

Non ci sono ancora commenti, vuoi commentare tu?

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *