Italia anno 2040 per la prima volta nella storia un Tribunale italiano emette una sentenza di condanna emessa da un giudice creato dall’intelligenza ufficiale. Follia? Fantasia? Forse si… o forse no ma proviamo ad analizzare la questione dandone per praticabile la sua fattibilità.
In pochissimo tempo la IA è entrata nel quotidiano di ognuno di noi e sta modificando in maniera a tratti irreversibile anche il modo di interagire con la realtà. Stiamo neanche troppo lentamente affidando all’IA ogni aspetto della nostra vita e quindi perchè non cedere anche l’amministrazione della giustizia? A ben pensare chi potrebbe essere più veloce, imparziale, determinato ed efficiente di un intelligenza artificiale? Affidare le decisioni ad una macchina capace di elaborare milioni di informazioni alla velocità della luce ed in grado di fornire risposte immediate a qualsiasi problema sarebbe davvero un follia? Una volta esposte le prove ed i fatti il giudice dell’IA potrebbe in brevissimo tempo emettere la sua “sentenza” senza spreco di tempo e di risorse, fornendo una valutazione asettica e priva di qualsiasi condizionamento. Realizzeremo finalmente il sogno del processo breve e dell’immediato esercizio della Giustizia senza dover attendere anni di processi e carte bollate. Ovviamente vi è un presupposto necessario, ovvero la capacità di poter programmare tale intelligenza affinché svolga davvero il suo compito scevra da ogni influenza. Ma non sarebbe il primo caso in cui l’IA si dimostra capace di superare i limiti del suo stesso creatore ed andare oltre di essi sia nel bene che nel male.
Qualcuno potrebbe obiettare che non si può delegare l’esercizio di un tale potere ad una macchina ma concretamente non gli abbiamo già affidato ogni aspetto della nostra vita? con quanta leggerezza ormai utilizziamo l’IA per trovare una risposta ad ogni nostro dubbio, gli poniamo domande di ogni tipo ed accettiamo come assolutamente vere le sue risposte senza alcun spirito critico, perchè in fondo la “macchina” dice sempre la verità”. Pertanto a pensarci bene abbiamo già delegato all’IA il compito più determinante della nostra vita ovvero quello di pensare al nostro posto. Di fronte a tutto ciò sarebbe davvero così sbagliato concedergli il potere di dirimere le nostre questioni in un Tribunale?
Ed allora in quel fantomatico anno 2040 potremmo leggere nell’aula di ogni tribunale “LA GIUSTIZIA E’ UGUALE PER TUTTI E VIENE AMMINISTRATA DALLA MACCHINA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO.”